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MUSEO DEL BOSCACCIO 
( Quaderno guida Diolo - Fontanelle 1° Maggio 2001 )


MONDO PICCOLO - Il luogo è assolutamente guareschiano, originale e riconoscibile, come la terra e la gente descritta dalla felice penna 
dello Scrittore della Bassa

DA VEDERE




Sistemato Don Camillo e ripresa la carreggiata giusta, il brik continuò tranquillamente per la sua strada. Andava a caricare ghiaia grossa e, in questi casi, il brik non si serviva dei depositi già preparati, appena giù dall'argine del fiume grande, dove si poteva avere sabbia o sgiavra eccetera a un tanto al metro cubo, ma arrivava col camion fin sul greto dello Stivone e tirava sù lui stesso la roba a badilate. Quando fu a un miglio dallo Stivone, sopravvenne un banco di nebbia: Gente così pag. 54


Fontanelle nella foto insegnanti e alunni della V elementare di Sissa (PR) - PARCO STIRONE - Srada argine  Stirone in corrispondenza del torrente Rovacchia alla foce.

La chiesina del Ponte era mal ridotta veramente. I muri e le volta reggevano bene, ma il tetto pareva un colabrodo, l'intonaco mancava quasi completamente, il pavimento era sconnesso, le panche andavano sfasciandosi. Anche a voler limitare le riparazioni allo strettissimamente necessario, occorreva un pozzo di quattrini. E per trovare un pozzo di quattrini quanti pozzi di pazienza occorrevano? Don Camillo provò a fare un preventivo e rimase inpressionato.  
(N
oi del boscaccio ) pag. 177

Fontanelle - Alunni in visita di studio sul tracciato percorso breve di Mondo Piccolo(B.F.C.C.C.1998)

Il territorio del comune arrivava, dalla parte di mezzogiorno, fino allo Stivone, un torrente da quattro soldi ma che correva tra due alti argini perchè andava a buttarsi nel grande fiume e, durante le piene, c'era il grave pericolo del rigurgito. Dall'altra riva del torrente incominciava  il territorio del comune di Castelpiano e,in linea d'aria,  tra il nostro borgo e quello di Castelpiano c'erano sette chilometri. Però, se uno voleva arrrivarci per via terra, doveva sciropparsi quasi dodici chilometri.    (Gente così pag. 210)


S.Secondo Fontanelle ponte Stirone


Casa natale Giovanni Faraboli 1876-1953 
Valle di San Secondo (Pr)

Giovanni Faraboli fu, nei primi anni del Novecento, il fondatore delle cooperative rosse della Bassa. Era socialista. Con i compagni saliva in camion e andava a rigettare a ceffoni oltre la via Emilia i più violenti tra i socialisti di città che volevano portare anche nella Bassa odio e disordine. nel ventidue brandì le asce per difendere le cooperative dai fascisti che le distruggevano col fuoco. Fu preso,  incarcerato, processato, mandato al confino con Nenni, Saragat e gli altri. - Beppe Gualazzini Guareschi  editoriale nuova (MI)

I galli e i cani li riconosco tutti. Sono sempre quelli, come la gente. Alle tre chiede la barca la maestra che dice sempre "Presto, presto" perchè ha da prendere la corriera. Alle sei viene la lattaia. Alle sette di Giovedì e alle tre di Domenica, Gino. - Giorgio Torelli 
(Candido 13 Aprile 1958)

RIPRISTINO DEL PORTO (FONTANELLE-BORGONOVO SISSA   proposta da B.F.C.C.C.

 
PIAZZA G.GUARESCHI (già C.BATTISI) proposta da B.F.C.C.C

Salvo la provinciale, le strade della Bassa erano tutte poco più di grossi sentieri e ogni Giaron ragionava così "Se la strada basta appena per me, perchè pretenderesti di servirtene anche tù? Lasciami dormire e arrangiati!". Brutto affare svegliare un Giaron quando dorme bocconi sul colmo del carico di ghiaia o sabbia del suo barroccio. Brutto affare perchè tutti i Giaron erano fabbricati della stessa stramaledetta pasta e non ci mettevano niente a tirar giù legnate col manico della frusta o sventole col badile.     
Don Camillo e il suo gregge pag. 404


CASA TAMBURINI AUGUSTO

Giovannino aha preso posto sul camioncino del suo amico Tamburini (si tratta di un fiammante Fiat 1400 a nafta) assieme alla signora Margherita e saluta il figlio Alberto è un ragazzo giudizioso e non ha bisogno di raccomandazioni: sa perfettamente cosa vuol dirgli il padre. Dovrà seguire i vari lavori in corso nella casa di Roncole e che, per nessuna ragione dovranno essere sospesi. Tutto continuerà come se nulla fosse. CANDIDO 6- GIUGNO - 1954

Inpiantare una discussione con un avversario cosi subdolo non potevo e decisi di passare all'azione. Il giorno dopo andai dal mio amico Giovanni: "Vorrei far macellare un maiale" gli dissi, "ci penso io" rispose. "Ho il maiale che fa per te e l'uomo adatto per lavorarlo. Cosa ti interessa?". Gli dissi che facesse insaccare la carne come meglio credeva: L'unica cosa che mi interessa in modo particolare è la cicciolata perchè si tratta di una questione di principio. E' un mese che in casa chiedo cento grammi di cicciolata e non riesco ad averla.
In Famiglia pag.521


CASA DELL'AMICO GIOVANNI  


Casa natale Giovannino Guareschi

Giù nella Bassa, Fontanelle è ancora intatto, come quando la Bassa era una esplosione di verde, pioppi, platani, tigli, alberi da frutta, filari di vite. Col passare degli anni, dal primo Novecento a oggi, l'hanno pelata e adesso è un piano da bigliardo perchè nei campi i trattori non vogliono ostacoli tra le ruote. Ma il paese non ha sacrificato nulla ai trattori e possiede ancora l'immensa ricchezza di un viale costeggiato da trecento tigli quasi centenari, color smeraldo. E ai lati del viale non ci sono subito le case ma campicelli coltivati a orto e a giardino.
Beppe Gualazzini Guareschi Editoriale Nuova (MI)

PIAZZA GIOVANNI FARABOLI già P.BALESTRIERI 
proposta da B.F.C.C.C  

Il notaio veniva da lontano ed era un uomo di poche parole. Quando vide che Peppone tentennava e cercava di prendere le cose alla larga, tagliò corto: -Signor sindaco- disse- quì si tratta semplicemente di rispondere sì oppure nò. Io non sono un mediatore ma un esecutore testamentario. -Per quanto riguarda il podere posso risponderle subito che accettiamo- affermò Peppone-. Per quanto riguarda il monumento, debbo prima sentire il parere del consiglio comunale e della cittadinanza.  
LO SPUMARINO PALLIDO pag. 215



PIAZZA FARABOLI G. 
già Balestrieri (proposta) da B.F.C.C.C
 

"C'è qualche incendio?" si informò Don Camillo alzandosi e appressandosi. "No: c'è che il governo è un porco e allora bisogna chiamare il  popolo". Don Camillo tronò a sedersi. "Vallo a chiamare in bicicletta il popolo. Ci metti un pò più tempo, ma fai meno baccano". Lo Smilzo allargò le braccia rassegnato. "E va bene". sospirò "Chi comanda fa legge. Il duce ha sempre ragione".                  
Don Camillo pag.195-196

 

 

CARTOLERIA E STUDIO FOTOGRAFICO

Quaderni       8       Fogli               ussl            £      25

         "            16             "                tq3l           "      48

         "            10             "                d3bl          "       30

         "            20             "                q3bl          "       60

         "            30             "                                "       80

         " Cop. Nera  20 Fogli   cc3b                 "       70

         "      "        "    30      "            Sezl         "     100

         "      "        "    50                                     "     150

Carte   assorbenti                           b3l          "         3

Quaderni    Disegno    5    Fogli                 "       30

Notes     Tabelleine       udsb                        "       18

Libretti     Spesa            udsb                    "       18

Matite    colorate   da   6   sezb                     "       80

      "                 "            "   12  udzbb             "     150

Penne    assortite         d 3 l                         "         3

Bore   vera   fibra         q  3  bl                   "     500

    "        uso    Fibra        uq3bl                    "      25

Seletti Edelino      1947 - 48

 

 

Insigne letterato, giornalista e critico cinematografico. Per circa cinquant'anni è stato un appassionato e raffinato cultore di cinema, ha dedicato preziosi scritti quale critico sia di quotidiani, dall'esordio negli anni trenta sulla Gazzetta di Parma ai lunghi anni di milizia sulle pagine del Giorno, sia di periodici (era il Volpone di Candido e Bertoldo) e quale autore di cinema (Garzanti), Francesca Bertini e le dive del muto (Utec) e L'occhio di vetro.  
(Il Formchiere) (08-08-1990 Chi è ?) (Gazzetta di Parma)


CASA NATALE PIETRO BIANCHI 1909-1976

-MARIA- CONSERVACI INNOCENTI E PURI - Scuola LUIGI MARCHESI Pittore ex scuola materna ed elementare proposta (centro di lettura MONDO PICCOLO) da B.F.C.C.C LINA MAGHENZANI maestra mamma di Giovannino Guareschi

Quell'anno il carnevale si presentò nel modo migliore perchè il tempo era straordinario e così arrivò gente da tutte le parti. I carri e le mascherate venute da fuori furono anche moltissimie un corso uguale a quello non lo si era mai visto.
Don Camillo e il suo gregge pag.286

Ma le ville che si vedono laggiù sono cose serie: grosse case quadrate col pianterreno, il primo piano e poi i solai coi finestrini a fetta d'anguria. Le finestre hanno la loro brava simmetria e sono messe tutte per il verso dei cristiani, col lato più corto in basso perchè i cristiani sono tutti col lato più corto in giù e il lato più lungo in piedi. - Don Camillo e il suo gregge pag. 128

NEL RESTAURO IL CAMINO E' RIMASTO AL SUO POSTO IN ONORE ALLO SCRITTORE GIOVANNINO GUARESCHI Guardando da ovest è fuori posto   
1980 Bertozzi Cesare

La strada provinciale distende il suo lucido nastro d'asfalto sopra l'argine maestro, e ripete il pacato e disteso corso del fiume grande. Ma le stradette che s'innestano alla provinciale, pure sviluppandosi su una terra piatta come un bigliardo, sono contorte e tortuose, con curve crude , violente. Strade inaccettabili per il cittadino rimbecillito dalla smania della velocità, ma logiche, necessarie per chi lavora la terra ed è, perciò, geloso dell'integrità della sua unità poderale.   
Il decimo clandestino pag. 60

La villa Rossa era la sede della cooperativa ed era stata affittata ai socialisti per un compenso simbolico dal padre di Guareschi, Primo Teodosio Augusto, che l'aveva fatta tinteggiare di rosso. A Fontanelle , i vecchi ricordano bene Primo Augusto Guareschi: era davvero l'uomo che il figlio descrisse nelle storie che aprono il primo volume su Don Camillo. Era alto, magro e potente, con lunghi baffi, un grande cappello, la giacca attillata e corta, i calzoni stretti alla coscia e gli stivali alti. Dicono che faceva paura quando si piantava a gambe larghe davanti a qualcuno, ma tutto sommato era un uomo pacifico,......
- Beppe Gualazzini -Guareschi- Editoriale Nuova Milano


VIA PROVINCIALE